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Monika Treut

Attiva e prolifica regista, sulla scena da oltre quindici anni, Monika Treut può essere considerata una delle autrici più interessanti e dissacranti del  cinema indipendente. Come scrisse un critico, "faceva film gay ancor prima che qualcuno si fosse preso la briga di inventare il cinema gay".
Provocatrice per natura, non paga di rappresentare tranquillizzanti storie d'amore,  attraverso i suoi film Treut ha sempre dato voce e visibilità allle correnti di pensiero meno ufficiali, celebrato gli stili di vita più alternativi, rappresentato realtà contestate (il sadomasochismo, ad esempio) e personaggi tanto celebri quanto discussi (Anne Sprinkle e Camille Paglia).
I lavori di Treut esplorano i liberatori effetti delle diverse espressioni della sessualità femminile e lesbica sul pubblico. L'intento è di scioccare gli ingenui, incorraggiare i timidi, divertire i liberali. Partendo dalla semplice rappresentazione di una controversia capace di accendere il dibattito, Treut, con divertita ironia e un tocco registico personale, giunge a creare film in realtà profondamente complicati che trattano temi scottanti e difficili e, soprattutto, hanno il dichiarato scopo di sfidare il conformismo e il moralismo dell'imperante mentalità del politically correct.
 
Nata in Germania, in un sobborgo di Dusseldorf, nel 1954, Treut ha studiato letteratura e filosofia e si è laureata con una tesi  sulla figura femminile in 'Juliette'del Marchese de Sade e nella 'Venere in pellicia' di Leopold von Sacher-Masoch. Oltre che regista, Treut è autrice di libri e pubblicazioni, e conferenziera. Ha fondato una sua casa di produzione, la Hyenafilms. Attualmente vive tra Amburgo e New York.

Dopo aver lavorato per anni alla produzione di video, Treut ha realizzato il suo primo film nel 1985: "Seduction: The Cruel Woman" - codiretto da Elfi Mikesch - fu proiettato al Festival del cinema di Berlino. Di quella prima contestata visione Treut ricorda : "Fu una specie di incubo, e ancora oggi non è facile per me ricordarlo. I biglietti andarono esauriti perché se n'era fatto un gran parlare ma non so che cosa la gente si aspettasse...il pubblico impazzì e ci attaccò violentemente. Parlarono solo le persone a cui il film non era piaciuto per niente. Tutti uomini. Fu una reazione decisamente folle!". I successivi film furono girati prevalentemente negli Stati Uniti. Tra i tanti: "La macchina delle vergini", odissea sessuale di una giovane donna tedesca e della sua fallimentare ricerca dell'amore romantico; "Female Misbehavior", ironica carrellata sulle 'cattive ragazze' con l'hobby di provocare, prime tra tutte Annie Sprinkle, ex pornostar impegnata in performance sessuali davanti a un pubblico pagante e Camille Paglia, balzata agli onori della cronaca per il suo controversissimo libro "Sexual Personae"; e infine l'ultima ma già famosissima fatica, "Gendernauts", ritratto del transgender e dei suoi protagonisti, ennesima  provocazione  di una regista che dello stuzzicare l'ignaro pubblico sembra sempre aver fatto l'unico sentitissimo scopo della propria vita e della propria arte.